L'ibis


L'ibis eremita (Geronticus eremita) 

Aspetto

Le piume sono di colore nero corvino, con riflessi che vanno dal verde al viola e al bronzeo sulle zone delle ali e del petto. Non vi è differenza di aspetto tra i sessi. Su parte della nuca e del collo, il piumaggio risulta arruffato, sino quasi alla sommità, dove delle piume di forma più allungata e parzialmente erettili danno l'aspetto di un ciuffo. 

Il resto del capo e la parte anteriore del collo sono di aspetto rossastro, libere da piume e decisamente rugose.

Le zampe, robuste e relativamente lunghe sono anch'esse rossastre. 

Il caratteristico becco si presenta molto allungato, ricurvo verso il basso e assottigliato verso la punta.

I numeri

Lunghezza: 70–80 cm 

Apertura alare: 125–135 cm

Peso: 1-1.5 Kg  

Numero di uova per covata: 2-4, covata annuale

Tempo di schiusa: 28 giorni

Primo volo: circa 30 giorni

Nutrimento genitoriale: circa 30 giorni

Comportamento

L'ibis eremita è un uccello gregario. tendenzialmente monogamo.

Il rituale di accoppiamento è complesso e il ruolo del maschio sembra essere determinante nella scelta del luogo di nidificazione.  

Nido intrecciato.

Alla cova partecipano entrambi i genitori, alternandosi alla ricerca di cibo.

Ubicazione

La specie era piuttosto diffusa in tutto il Nordafrica, in Medioriente e in diverse parti dell'Europa, da cui però iniziò a sparire all'incirca tre secoli addietro.

Anche in Africa la popolazione si è ridotta parecchio, mantenendo colonie stabili solo in Marocco. 

Rimane una colonia anche in Turchia 

Alimentazione 

L'ibis è un animale carnivoro, si nutre prevalentemente di insetti, che ricerca utilizzando il becco, a mo di sonda, nei terreni sabbiosi, ma non disdegna piccoli pesci, anfibi e rettili.

Animale a rischio

L'ibis eremita è inserito come specie a rischio nel piano di conservazione AEW e nell'appendice I della CITES.

La cattura ed il commercio degli ibis è illegale.

In diverse strutture europee, quali giardini zoologici, sono presenti colonie per il recupero della specie. 

l programma di reinserimento

Il programma di reinserimento è nato in Italia, a partire dal 2013, primo anno in cui è stato effettuato un imprinting sui soggetti appena nati. 

Attualmente, la colonia stanziale presente sul territorio conta oltre un centinaio di individui. Svariati di questi sono imprintati e tendono a rimanere nelle zone limitrofe all'Oasi. 

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L'imprinting, o " impressione" o "conio" è la traduzione del termine tedesco Prägung, utilizzato da Konrad Lorenz per definire una modalità di apprendimento che può avvenire solo poco dopo la nascita. In questo breve periodo, l'animale impara a riconoscere come familiari gli animali della propria specie ed è inserendosi in questo frangente che l'uomo può creare un rapporto di grande fiducia con il soggetto.